L’uso del termine inglese “Fake News” (notizie false) si è moltiplicato negli ultimi mesi grazie ai media. Un’espressione che designa una informazione volutamente falsa che, di solito, circola su Internet.
Anno: 2017
Effetto “Mi piace” dei social media sul cervello e comportamento degli adolescenti
Gli stessi circuiti cerebrali attivati mangiando cioccolato e vincendo denaro vengono attivati quando gli adolescenti vedono un gran numero di “Mi Piace” sulle proprie foto postate su un social network. E’ questo il risultato di un nuovo studio in cui i ricercatori hanno letteralmente scansionato il cervello degli adolescenti mentre usano i social media.
Quali sono i comportamenti sicuri sui social network – Parte 2
Dopo aver approfondito gli aspetti negativi di un comportamento scorretto sui social network, analizziamo queli sono quelli sicuri. Le azioni elencate nel precedente articolo, sono sicuramente legati ad un certo social networking “evitabile”.
Quali sono i comportamenti rischiosi sui social network – Parte 1
Ecco un elenco di azioni sui social network che possono avere risultati terribili, accompagnati dalle più comuni minacce di sicurezza che potrebbero comportare. Non solo per i nostri figli, ma anche per noi stessi, utenti assidui o meno di piattaforme di condivisione.
Una storia cronologica dell’evoluzione dei social media
Ripercorriamo velocemente l’evoluzione e la storia dei social media. Gli esseri umani sono creature sociali, abbiamo bisogno di interazioni sociali per mantenere una vita e una mente sani. Possiamo pensare di poter affrontare ogni cosa senza l’aiuto di altri, possiamo trovare fastidiosi alcuni contesti sociali, ma provate a vivere senza interazioni sociali per mesi o anni. Non sorprende, quindi, che i siti di social media e le applicazioni per essi media siano oggi così popolari.
Chi è il brand journalist e cosa fa: la nuova era del giornalismo che racconta le aziende
Le grandi aziende come HSBC, Coca-Cola e American Express hanno sviluppato sui propri portali diversi contenuti, una tendenza che cresce man mano che i mezzi di comunicazione asfaltano qualsiasi altro espediente pubblicitario. Prima le aziende erano solo una “notizia”, ora la “fanno”. La comunicazione aziendale si è spostata dal comunicato stampa ai portali interni con uno sviluppo autonomo e in grado di tenere il passo e, addirittura superare, le pubblicazioni dei media mainstream.
5 effetti che i social network hanno su di noi
I ricercatori vogliono approfondire le dinamiche del comportamento umano e l’interazione delle persone con la tecnologia e i social media. Alcuni dei risultati delle ricerche finora condotte ci confermano quello che già sapevamo. I social network, in generale tutti, dicono molto di noi, tanto che per alcuni diventano – o sono diventati di diritto – una … Leggi tutto
È da codardi nascondere la propria identità online?
Si risponde ai blog, alle notizie lette e su altri siti online riguardo qualsiasi cosa attraverso un nome falso. La domanda è: perché? Perché nascondersi? Nel corso degli anni, sui vai blog che ho “partorito” e sui diversi siti sui quali ho scritto, ho scoperto che i post più velenosi, cattivi e incivili erano scritti quasi sempre da … Leggi tutto
Quanto sei dipendente dai social network?
Voi sapete che già esistono cliniche di disintossicazione per smartphone-dipendenti? Questi sono – solo i primi – segni che la passione per il social networking sta diventando un problema serio.
I social network possono distruggere la nostra carriera?
Se usiamo i social network per pubblicare le fotografie della nostra vacanza o per comunicare con i nostri clienti, la linea tra personale e professionale può a volte essere sfocata, sfumata, debole. Un discreto numero di studi recenti hanno messo in evidenza il livello di contenuti pubblicati sui siti di social networking qualificati di professionisti – in questo caso medici (che postavano imprecazioni, fotografie di natura sessuale o violazioni della riservatezza dei dati medici dei pazienti). Anche se questo comportamento è stato osservato in diverse fasi della ricerca, i livelli di comportamento riprovevole erano più elevati tra professionisti e medici neolaureati.
“Qualsiasi medico che usa i social network deve essere consapevole riguardo la protezione delle informazioni private del paziente, compresi gli account personali”, riferisce Toni Brayer, CEO di Sutter Pacific Medical Foundation di San Francisco.