Voi sapete che già esistono cliniche di disintossicazione per smartphone-dipendenti? Questi sono – solo i primi – segni che la passione per il social networking sta diventando un problema serio.
federica
I social network possono distruggere la nostra carriera?
Se usiamo i social network per pubblicare le fotografie della nostra vacanza o per comunicare con i nostri clienti, la linea tra personale e professionale può a volte essere sfocata, sfumata, debole. Un discreto numero di studi recenti hanno messo in evidenza il livello di contenuti pubblicati sui siti di social networking qualificati di professionisti – in questo caso medici (che postavano imprecazioni, fotografie di natura sessuale o violazioni della riservatezza dei dati medici dei pazienti). Anche se questo comportamento è stato osservato in diverse fasi della ricerca, i livelli di comportamento riprovevole erano più elevati tra professionisti e medici neolaureati.
“Qualsiasi medico che usa i social network deve essere consapevole riguardo la protezione delle informazioni private del paziente, compresi gli account personali”, riferisce Toni Brayer, CEO di Sutter Pacific Medical Foundation di San Francisco.
Abusare dei social network provoca disturbi del sonno
Andare a letto e spegnere le luci. All’improvviso, la luce del nostro smartphone lampeggia, annunciando una notifica. Cosa facciamo, allora? Un nuovo studio afferma che tutti coloro che controllano il proprio account di social networking – da Facebook a Twitter, da Instagram a Youtube, da Snapchat a LinkedIn – molto spesso hanno più probabilità di avere disturbi del sonno rispetto a quelli che li usano con moderazione.
Amore e relazioni ai tempi dei social: quando non vedersi è la freccia di Cupido
I social network oggi e le messaggerie ieri. Chi non ha usato MySpace o MSN Messenger? Innamorarsi era estremamente facile: dietro uno schermo, chi ci scriveva era l’esatto ritratto di chi avremmo voluto accanto. Non importa se i canoni di bellezza – non mi riferisco a misure giunoniche per le donne o tartarughe spiaggiate per … Leggi tutto
Social Network: qual è il peggiore per la salute mentale dei giovani
Un team di esperti della Royal Society for Public Health (UK) ha condotto un sondaggio su un campione di 1.479 giovani tra i 14 e i 25 anni per constatare l’eco dei popolari social network – come Facebook, Twitter, Instagram, Snapchat e Youtube – sulle loro vite. Si è approfondita l’analisi in termini di ansia, solitudine, a depressione, molestie, l’immagine del corpo e la paura di perdere qualcosa.
Come disintossicarsi dalla iperconnettività
Pochi eventi mettono “ko” chi è realmente “drogato” di Internet. Pensiamo, ad esempio, alla “caduta” di WhatsApp un mese fa, quando il servizio di messaggistica istantanea più utilizzato quotidianamente in tutto il mondo da oltre un miliardo di persone ha smesso di funzionare. Molti utenti sono caduti in una sorta di depressione e stato d’ansia tipiche … Leggi tutto
La pubblicità: evoluzione e attrazione, dalla radio alla TV e Internet
C’è chi sostiene che l’atto di fare pubblicità sia, in realtà, una tendenza molto naturale. Ci sono colori e forme meravigliose; canzoni ed anche esseri umani felici e sereni. E, questo, nel tentativo di convincere gli altri. Questa è la la pubblicità.
Dopo un attacco terroristico, i social media possono fare più danno che bene
Come condividere informazioni su un attacco terroristico sui social media aiuta i terroristi a diffondere il loro messaggio. Facciamo una riflessione. Non è proprio questo che vogliono? Dopotutto, la parola “terrorismo” ha come origine il “terrore”. E sui social media tutto si diffonde. E noi facciamo il loro gioco.
Stop al razzismo e all’ignoranza sui social network
Perché diffondiamo l’ignoranza sui social network? Perché tutti si sentono portavoce e opinionisti di quanto accade nella vita? Tutto scorre, tutto è social. Anche l’ignoranza. Che scorre. Fluisce.
Come i Social Media ci hanno cambiato la vita: i pro e i contro
E’ difficile credere che, solo un decennio fa, i social media fossero poco più di una tendenza “in erba”. Certo, c’erano siti web come Friendster e MySpace, che hanno avuto un buon livello di seguito, ma mai hanno coinvolto gli utenti come i social media di oggi.