Indubbiamente, il nuovo contesto posto dall’emergenza sanitaria ci ha permesso di scoprire nuovi metodi per riadattare il nostro modo di lavorare quotidiano affinché il raggiungimento degli obiettivi continuasse ad avere successo. Abbiamo cambiato il nostro modo di lavorare, adattando le possibilità, le risorse e i tempi che ogni team di lavoro aveva.
Oggi lo smart working sta facendo tendenza nel modo di lavorare e, sebbene venga confuso con il telelavoro, racchiude una trasformazione più profonda. Quando parliamo di smart working ci riferiamo alla completa autonomia, vale a dire che il collaboratore lavora al 100% per il raggiungimento degli obiettivi. Quando questi obiettivi vengono raggiunti, si può considerare che la persona stia svolgendo il proprio lavoro.
Nonostante sia molto simile, dalle caratteristiche principali dello Smart Working possiamo stabilire la sua differenza con il già noto telelavoro:
Luogo: le persone svolgono il loro lavoro dove preferiscono liberamente, in un ambiente prescelto e con l’impegno di raggiungere gli obiettivi proposti. L’idea, la concezione che un determinato luogo di lavoro sia decisivo per l’effettivo svolgimento dei compiti, è cambiata per le persone e per i leader.
Libertà di orari: le persone non dovrebbero rispettare un orario di lavoro. Mettono da parte il consueto standard degli orari fissi dati dal telelavoro e svolgono le proprie mansioni nell’orario a loro più conveniente, lavorando sempre per il raggiungimento degli obiettivi proposti.
Tecnologia: avere un dispositivo e una connessione Internet sono gli elementi necessari affinché lo smart worker possa svolgere il suo compito indipendentemente da dove si trovi.
Lavoro per obiettivi: la definizione di obiettivi specifici, definiti con i leader e il team di lavoro, aggiunti al loro raggiungimento in modo tempestivo, rendono possibile la continuità di questa forma di lavoro.
Lo smart working implica importanti miglioramenti nell’equilibrio tra lavoro e vita familiare di ciascun lavoratore, poiché la disponibilità e l’organizzazione del tempo è specifica di ogni persona.
Questa nuova pratica lavorativa offre alle persone:
Maggiore libertà: poter prendere la decisione su dove e quando lavorare, essere in grado di conciliare la vita lavorativa con la vita quotidiana, generano nello smart worker una maggiore soddisfazione e benessere, assumendo questo il raggiungimento di migliori risultati lavorativi.
Più produttività: Uno smart worker lavora le ore che dovrebbe, passare più ore davanti al computer non significa fare di più.
Meno costi: Questa forma di lavoro, non più vincolante con la presenza o il rispetto di una regolare giornata, produce una riduzione dei costi sia per il lavoratore – poiché la libertà di pianificazione del lavoro gli consente di organizzarsi con tutte le sue attività quotidiane – sia quanto all’azienda, che percepisce grandi risparmi economici (affitti, servizi, forniture, ecc.).
Le particolarità di questa nuova evoluzione nel modo di lavorare e di relazionare il nostro orario di lavoro denotano non solo l’impegno e la responsabilità di ciascuno dei membri, ma anche una forte sfida ai loro leader, nei loro modi di lavorare e gestire il corretto utilizzo degli alleati strategici per il successo di questa sfida di trasformazione.
Trasformare il team in uno smart team di lavoro significa molto più che collegarsi da remoto durante la giornata lavorativa. Implica promuovere l’autogestione e la responsabilizzazione di ogni membro del team, legandosi attraverso requisiti chiari, pianificazione completa e indicatori per misurare i risultati orientati agli obiettivi proposti, al di là degli incarichi orari della normale giornata lavorativa.
Il successo dello smart working non implica solo fiducia e impegno da parte di tutti coloro che sono coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi, ma il legame di autogestione di tutti i membri del team si basa sulle buone pratiche di un efficace sistema di comunicazione con risorse unificate che ne facilitino la interrelazione.