I social media hanno avuto un impatto su buona parte delle persone, di qualsiasi fascia d’età, uomini e donne. E in ogni campo della loro vita. In particolare, i social media hanno avuto un impatto negativo significativo sulla salute mentale degli studenti in particolare.
Per chiunque sia un utente regolare di social media (ovvero la maggior parte di noi oggi), questo non sarà una sorpresa. Con tutti che condividono i loro “momenti salienti”, le donne trovano particolarmente difficile vedere la propria vita o persino il proprio corpo abbastanza “bello”, appropriato, sexy.
Una delle scoperte chiave di molti lavori è che le utenti di Instagram più giovani ha confermato, una volta di più, che le immagini sull’app fanno percepire il proprio corpo in modo improprio e, sicuramente, poco attraente. Questa la considerazione di molte giovani appena ventenni. Tuttavia, le donne leggermente più grandi (seconde metà dei 20 anni) sentivano l’inadeguatezza nel loro lavoro e nello stile di vita. Rispetto alle immagini delle vite sociali apparentemente favolose e delle carriere degli altri su Instagram, hanno sentito che le loro vite “mancavano di significato“.
Tecnologia o cultura?
Spesso, la colpa dei problemi percepiti per mezzo delle nuove tecnologie viene interamente attribuita proprio a quelle stesse tecnologie. Ma se vogliamo trovare una soluzione reale a questi problemi, dobbiamo scavare un po’ più a fondo.
La cosa che fa paura sui social media è che è accessibile tutto il giorno, tutti i giorni e da qualsiasi luogo per tutto il tempo che vogliamo. In altre parole, non è solo Instagram il problema. Sono le pressioni sociali che mettono sulle giovani donne che fanno parte della nostra cultura da molti anni e che ora vengono amplificate dai social media. Non sono solo riviste di bellezza, ora sono tutti gli amici.
Spesso i genitori e gli educatori sostengono che la soluzione migliore sia semplicemente quella di non usarli. È come dire a qualcuno di non usare il telefono. Ma, se non è Instagram, sarà qualche altro social.
La vera soluzione, quindi, sta nel costruire la resilienza e l’autostima. Sentirsi bene con se stessi fa sì che non non ci si confronti con il resto di amici e conoscenti e sconosciuti. L’altro passo sta nella gratitudine. Spesso dimentichiamo quanto siano, in effetti, belle le nostre vite. I social media certamente non aiutano neanche questo.
Fortunatamente, la scienza sembra indicare che la gratitudine sia, in realtà, un fattore chiave per la felicità.