In realtà, banalmente parlando, siamo davvero in grado di saper usare i social network? Grazie ad essi siamo più “vicini” in senso globale, ma valutiamo anche le “distanze” che sono davvero capaci di aprire tra noi e quella globalità.
Non ho una soluzione certa, propria, inconfutabile e nemmeno una risposta valida per chiunque. Perché, di fatto, non ho idea di chi potrebbe essere il nostro insegnante di social visto che siamo i primi ad utilizzarli, ormai da un decennio o poco più. Ma è sicuro che alcuni lo fanno meglio di altri, ne hanno capito il senso e non usano l’arma della parola per offendere e far male in pubblica piazza.
Li utilizziamo, però sicuramente nessuno ci ha educati a farlo. Ci sono stati dati, messi a disposizione e basta. E non sono solo da considerare uno strumento a tutti gli effetti, ormai parte integrante della nostra quotidianità, ma una parte di mondo – in senso stretto – in cui nessuno ci ha insegnato a vivere e questo può essere molto pericoloso.
E non ho idea di come si possa fare! Non penso nemmeno che i tanti social in cui siamo immersi ci sia uno spazio costruttivo, nel quale le persone pensano siano in grado di avere dei dibattiti o dei confronti con gli altri utenti. Perché non vedere le persone in faccia è una discriminante negativa di quella che è la vera comunicazione.
Poter parlare tramite uno schermo, nei commenti in un post, non ritengo che sia un luogo adatto per confrontarsi sulle cose in maniera davvero costruttiva. Perché la maggior parte delle volte, secondo me, si perde il focus di quello che è il tema di cui si sta parlando.
E sì, si è molto più “individui” quando siamo su un social. Ci si attacca alle piccole cose o incomprensioni tra persone ed è molto difficile comunicare con gli altri. Sebbene, ovviamente, ci siano diversi aspetti che si declinano in talmente tante sfumature che è anche difficile dare una risposta unitaria. Nel senso che, se parliamo di avere relazioni virtuali con i propri amici, come ad esempio siamo soliti fare ora in fase di lockdown, non possiamo fare a meno di confermare la loro cornice chiara e molto ben strutturata.
Tuttavia, è sempre bene ricordarsi che siamo su piattaforme. Ed è molto importante l’educazione e il saper comunicare qui, come nella realtà. Ed è forse qui che emerge colui che dovrebbe insegnarci a “stare” fra la gente “virtuale”. Siamo forse noi i veri insegnanti di noi stessi?
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