Chiamiamole video chat, videoconferenze o con il poco entusiasmate call, chiamiamole come ci pare ma il dato è certo: oggi, in tempi pandemici, il modo di comunicare/lavorare/farci compagnia è nettamente cambiato. La videoconferenza può offrire vantaggi immediati, questo è indubbio, e può anche creare un vantaggio competitivo al nostro lavoro. Ma che ci abbia “sconvolto” routine e vita è una garanzia di veridicità.
Le nostre giornate, infatti, sono lunghe e per molte persone – al netto dell’eliminazione del tempo di viaggio per raggiungere il posto di lavoro, l’attesa della spiegazione di questioni complesse tramite e-mail o teleconferenze – sembrano non passare mai. E non si tratta solo di telelavoro, ma anche di chi vuole seguire un corso o un webinair o, semplicemente, prendere un caffè con un’amica approfittando di una connessione buona.
Rimane indubbio che la comunicazione migliore avviene dove ogni persona può “vedere” l’altro, ascoltare la propria voce e condividere informazioni.
La videoconferenza abbrevia il processo di incontro faccia a faccia, consentendo a team o individui l’opportunità di incontrarsi, senza il tempo speso in viaggio. In definitiva, quel risparmio di tempo aiuta ad abbreviare il processo decisionale e risparmiare sul denaro (se si tratta di lavoro). La videoconferenza, inoltre, offre un’esperienza di comunicazione completa, consente alle parti di condividere idee, crea un ambiente in cui è possibile eliminare la complessità e intraprendere azioni. Il video consente a tutte le parti di condividere idee, mostrare immagini dettagliate e agire più rapidamente.
Il contro? Non c’è il contatto, fisico almeno. Non c’è la vicinanza comunicativa data da una comunicazione non verbale fondamentale, ma spesso “nascosta”, edulcorata da uno schermo che aiuta e conforta.
Migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata
Ci sono poche persone che amano davvero i viaggi d’affari. Quante volte ti sei detto dopo aver viaggiato tutto il giorno per una riunione durata 2 ore: “Avrei potuto farlo al telefono“. Vero o no, molti viaggiatori d’affari trascorrono più tempo in attesa nel traffico, in coda all’aeroporto, nelle camere d’albergo, ecc., rispetto al tempo di riunione effettivo con i clienti o i team di progetto. Anche avendo oggi a disposizione servizi online mirati a renderci “più produttivi” mentre siamo in viaggio, la verità è c’è ancora molto tempo improduttivo scaturito proprio dal recarsi sul posto di lavoro.
E niente di tutto ciò prende in considerazione l’interruzione della nostra vita personale, il sacrificio degli impegni familiari e personali. Aggiungete a questo, la realtà dei voli persi, bagagli smarriti, ritardi e scoprirete che i viaggi d’affari non sono affascinanti.
Avendo una soluzione di videoconferenza completamente implementata, insieme alla miriade di strumenti di produttività disponibili, possiamo eliminare molte di quelle ore trascorse in viaggio e sfruttare lo streaming video in diretta per partecipare a una riunione o persino lavorare da casa invece di stare seduti nel traffico dell’ora di punta, mantenere un equilibrio tra lavoro e vita personale, risparmiare sui costi e proteggere l’ambiente (sì perchè oltretutto la videoconferenza è green!).
L’equilibrio tra lavoro e vita privata non è interamente incentrato sulla vita personale, ma sulla massima produttività sia per la nostra vita professionale che per quella personale. La videoconferenza può aiutare a portare la tua organizzazione a un nuovo livello di produttività.
E ci pensavo ieri mentre ascoltavo l’ennesimo webinair al quale mi ero iscritta. Non si tratta solo di lavoro, ma anche di formazione personale. Pensate a quanti corsi possiamo frequentare e al quale avremmo rinunciato perchè impossibilitati a raggiungere questa o quella città.
Certo, gli aspetti negativi ci sono eccome. Immagino che chi insegna qualcosa o l’oratore che si trova davanti una miriade di video disattivati non sappia nemmeno immaginare se dall’altra parte c’è qualcuno che lo ascolta, se la noia subentra do 10 o 30 minuti, se l’interesse è proficuo, e tutto quel che viene dato da una comunicazione più diretta.
Ma questo oggi siamo chiamati ad accettare. E ad accettarlo non solo come mezzo, ma come possibile nuova evoluzione per un sistema lavorativo e/o formativo futuro. Il mondo evolve e, con esso, anche quel che ne fa parte. Se si crea il precedente, infatti, è spesso difficile un ritorno a monte. E’ quindi il momento di imparare a prendere confidenza con questo nuovo modo di rapportarci all’altro e ad assimilarne schemi comunicativi nuovi e stimolanti.